Letture
Quando mediti
Quando mediti sii come una montagna Che immobile rimane nel silenzio. I suoi pensieri sono radicati nell’eternità. Non fai nulla, stai seduto, sii, E conoscerai i frutti della meditazione. Quando mediti sii come un fiore, Sempre rivolto al sole. Il suo stelo, come colonna vertebrale, è sempre dritto. Sii aperto, pronto ad accettare tutto senza paura e non ti mancherà la luce nel cammino. Quando mediti, sii come un oceano Che nella profondità è perennemente immobile. Le sue onde vengono e vanno. Sii tranquillo dentro di te e i pensieri cattivi e le preoccupazioni se ne andranno via. Quando mediti, ricordati del respiro, Grazie a cui sei un essere vivente. Il respiro da Dio proviene e a Dio ritorna. Alla parola orante unisce il flusso della vita E niente ti separerà dal Donatore della vita. Quando mediti sii come un uccello Che canta senza sosta di fronte al volto di Dio. Il suo canto sale come incenso. Che la tua preghiera o il tuo mantra sia come tubare di una colomba E non ti lascerai travolgere dallo scoraggiamento. Quando mediti sii come Abramo Pronto a sacrificare tutto. Anche tu abbandoni tutto E nell’abbandono Dio ti riempirà con la sua presenza. Quando mediti è Gesù Che medita in te col Padre nello Spirito E tu sei portato dall’ardore del suo amore. Sii come un fiume che serve tutti E verrà il tempo in cui diventerai amore. La montagna insegna il senso dell’eternità. Il fiore quando sfiorisce insegna che tutto passa. L’oceano insegna ad essere tranquilli nelle avversità. L’amore insegna l’amore. |
Questo testo possiede una sua storia degna di essere ricordata. L’insegnamento ivi presente attinge all’antica tradizione dell’esicasmo la cui migliore esemplificazione è la Filocalia spesso nota attraverso i Racconti di un pellegrino russo, ricercatore della preghiera del cuore.
Negli anni settanta del Novecento uno studente francese di filosofia, Jean-Yves Leloup, spinto da ricerche spirituali era approdato al Monte Athos, in Grecia, dove era stato inviato alla prassi meditativa da un certo Padre Serafino. La sua esperienza e l’insegnamento di questo esicasta, sarebbe stato descritto poi da Leloup circa vent’anni dopo nel suo libro Écrits sur l’hésychasm, une tradition contemplative oubliée (Albin Michel, 1990), in seguito tradotto in varie lingue, tra cui l’italiano col titolo L’esicasmo. Che cosa è e come si vive? (Gribaudi 1992).
Un estratto del libro, letteralmente due pagine tradotte in inglese, inerente proprio all’insegnamento di Padre Serafino, era in circolazione presso il centro di meditazione cristiana, fondato da John Main e poi guidato da Lawrance Freeman a Montreal, in Canada, dove è caduto tra le mani di un ospite, Jan Bereza, monaco benedettino e propagatore della meditazione in Polonia. Bereza, profondamente colpito dal testo di Leloup, lo ha a lungo custodito durante le sue meditazioni fino a comporne una versione poetica arricchita da un personale commento. Tale edizione è stata poi pubblicata nel 2006 in un piccolo opuscoletto dal titolo Meditazione con Padre Serafino, che mi è stato regalato da Jan in persona durante una sua visita a Verona, poco prima di morire.
Quando di recente con l’Associazione Meditatio hanno avuto inizio i nostri ritiri a San Fidenzio ho pensato di proporre la versione poetica di Bereza, che rifacendosi a Leloup risale a Padre Serafino e all’esicasmo, utilizzandola come testo di avvio alle nostre sedute meditative. A tale scopo infatti ne avevo eseguito una traduzione dal polacco all’italiano, permettendomi di aggiungere alcune modifiche e adattamenti più affini al nostro contesto.
Maciej Bielawski
Negli anni settanta del Novecento uno studente francese di filosofia, Jean-Yves Leloup, spinto da ricerche spirituali era approdato al Monte Athos, in Grecia, dove era stato inviato alla prassi meditativa da un certo Padre Serafino. La sua esperienza e l’insegnamento di questo esicasta, sarebbe stato descritto poi da Leloup circa vent’anni dopo nel suo libro Écrits sur l’hésychasm, une tradition contemplative oubliée (Albin Michel, 1990), in seguito tradotto in varie lingue, tra cui l’italiano col titolo L’esicasmo. Che cosa è e come si vive? (Gribaudi 1992).
Un estratto del libro, letteralmente due pagine tradotte in inglese, inerente proprio all’insegnamento di Padre Serafino, era in circolazione presso il centro di meditazione cristiana, fondato da John Main e poi guidato da Lawrance Freeman a Montreal, in Canada, dove è caduto tra le mani di un ospite, Jan Bereza, monaco benedettino e propagatore della meditazione in Polonia. Bereza, profondamente colpito dal testo di Leloup, lo ha a lungo custodito durante le sue meditazioni fino a comporne una versione poetica arricchita da un personale commento. Tale edizione è stata poi pubblicata nel 2006 in un piccolo opuscoletto dal titolo Meditazione con Padre Serafino, che mi è stato regalato da Jan in persona durante una sua visita a Verona, poco prima di morire.
Quando di recente con l’Associazione Meditatio hanno avuto inizio i nostri ritiri a San Fidenzio ho pensato di proporre la versione poetica di Bereza, che rifacendosi a Leloup risale a Padre Serafino e all’esicasmo, utilizzandola come testo di avvio alle nostre sedute meditative. A tale scopo infatti ne avevo eseguito una traduzione dal polacco all’italiano, permettendomi di aggiungere alcune modifiche e adattamenti più affini al nostro contesto.
Maciej Bielawski